07 - Energia necessaria al moto per veicoli terrestri - VIT

07 - Energia necessaria al moto per veicoli terrestri - VIT

Altri libri di riferimento:

  • Ingegneria dei sistemi ferroviari - tecnologie metodi ed applicazioni, egaf
  • Orlandi Alessandro, Meccanica dei trasporti, ???
  • Leuzzi V., Fondamenti di trasporti - Appunti delle lezioni, facoltà di ingegneria di Roma
  • Scarponi P., Malavasi G., Fondamenti di trasporti - Applicazioni, Facoltà di Ingegneria di Roma

Diagramma Elementare del Moto

Forze sul veicolo in movimento

Fasi di sosta

Si hanno quando
{v=0TR=0

Fasi di movimento

Schermata 2024-02-08 alle 10.53.29.png

Si hanno quando
v0
Possono quindi verificarsi 4 casi:
{TR=0v=costTR<0vTR>0vR>0,T=0Deriva
L'obiettivo è quello di risolvere l'equazione generale del moto:
T(v)R(v)R(s)=mea=medvdt
dove:

  • v,a= Velocità e Accelerazione
  • T(v)= Sforzo di trazione
  • R(v)= Resistenze ordinarie (rotolamento e aerodinamica)
  • R(s)= Resistenze addizionali (livelletta e curva)
  • me= Massa equivalente (che tiene conto di tutte le inerzie)
  • δ= Coefficiente di maggiorazione delle masse rotanti
    me=mtara(1+δ)+mcaricom(1+δ)
  • Perché dalla slide 92 non c'è più R(s) ma poi ricompare nella 96??
    • Formule prese da fonti diverse con diverse approx. Dovrebbe esserci semrpe.
  • Nella slide 96, la trazione e la resistenza sono calcolate in vm? Se no, come posso levarle dall'integrale?????????
    • Esatto

Soluzione dell'equazione generale del moto

Per conoscere il moto di un veicolo dobbiamo risolvere l'equazione generale del moto. Per farlo la riscriviamo nella forma:
T(v)R(v)R(s)me=dvdt
che si può risolvere per separazione di variabili:
dt=medvT(v)R(v)R(s)
Questa andrebbe quindi integrata analiticamente restituendoci la funzione v(t).
In realtà è di nostro interesse conoscere la funzione s(t) quindi, tenendo a mente la relazione
vdt=dsdt=dsv
possiamo riscrivere
ds=mevdvT(v)R(v)R(s)
Poiché però le resistenze e la trazione dipendono dalla velocità e di solito non conosciamo analiticamente questa dipendenza, dovremo fare uso di alcuni metodi numerici per risolvere l'equazione non analiticamente ma sfruttando metodi di risoluzione alle differenze finite.
Potremmo principalmente adoperare 3 metodi distinti:

È infatti noto il diagramma TR su V:

Caratteristica meccanica e resistenza al moto - 04. Diagramma Elementare del Moto e Prestazioni del Veicolo Isolato 2023-10-22 19.46.55.excalidraw.png

Metodo Δv

Consiste nel partire da intervalli finiti di velocità.
Si scelgono Δv abbastanza piccoli in modo che tra vi e vf non vi siano variazioni troppo marcate della grandezza T(v)R(v).
Si hanno quindi le seguenti grandezze:
{vivf=vi+Δvvm=vi+12Δv
Possiamo quindi ricavare il valore medio dell'accelerazione nell'intervallo
ΔvΔt=am=T(vm)R(vm)R(sm)m(1+δ)
Una volta ricavata la am si può facilmente trovare l'intervallo di tempo corrispondente:
Δt=Δv3.6am
dove il fattore 3.6 è aggiunto per convertire da ore a secondi (Essendo la velocità espressa in kmh)
Si ricava quindi anche lo spazio percorso nell'intervallo di tempo considerato:
Δs=vmΔt3.6

attenzione

Facendo questa operazione si sta considerando la velocità costante e pari a vm in ogni intervallo.

Siccome ho già supposto che l'accelerazione sia costante quando ho calcolato l'intervallo di tempo, posso pensare di trovare l'intervallo spaziale in un modo alternativo per ridurre gli errori commessi.
A partire dall'equazione generale del moto posso scrivere
Δs=meT(vm)R(vm)R(sm)vivfΔvΔs=meT(vm)R(vm)R(sm)vf2vi223.62

Il procedimento si ripete andando via via avanti nel moto. Nel farlo, dobbiamo confrontare i risultati con il percorso che si suppone noto. Se un intervallo finisse per scavallare punti di rilievo (come cambio di pendenze, curve...) occorrerebbe ridurre gli intervalli in modo da ovviare a questo problema.

Metodo Δs

Per ovviare al fatto che nel #Metodo $ Delta v$ occorra ricalibrare gli intervalli in modo da evitare le variazioni di condizioni che si verificano lungo il tracciato, posso pensare di risolvere l'equazione generale del moto a partire proprio dai Δs.
{sisf=si+Δs
Comincio con il trovare l'accelerazione iniziale da:
ai=T(vi)R(vi)m(1+δ)

È evidente che il metodo non è applicabile se parto con velocità iniziale nulla!!
otterrei infatti:
Δt(1)=3.6Δsvi
che non posso calcolare se vi=0.

Metodo Δt

Rappresentazione del moto del veicolo isolato

Schermata 2023-10-22 alle 20.15.43.png

Curve caratteristiche dei motori

curve caratteristiche dei motori

Le curve caratteristiche dei motori sono le curve che rappresentano l'andamento di

  • Potenza
  • Coppia
  • Consumo specifico
    in funzione della velocità di rotazione

La caratteristica meccanica del motore si lega alla caratteristica meccanica di trazione, attraverso i sistemi di trasmissione.

La velocità del veicolo è

V=2πnw60rw

essendo

Sono necessari il rapporto di trasmissione γ per cui (con "e" = engine)

nw=neγ

La velocità assume quindi la seguente espressione

V=2πne60γrw

La potenza erogata dal motore è trasmessa alle ruote solo in parte, a seconda del rendimento della trasmissione, η

FV=ηC2πne60

dove C è la coppia.

A questo punto, sostituendo V e isolando F, la forza di trazione è data da

F=ηCγrw

Caratteristica di trazione ideale

La caratteristica di trazione ideale è quella che consente il pieno sfruttamento della potenza erogata dal motore. Dovrebbe avere quindi l'andamento di un'iperbole equilatera in quanto, in questo caso, si avrebbe costante il prodotto P=FV.

Schermata 2024-02-08 alle 11.08.51.png

In realtà non esistono motori con questa caratteristica di trazione a potenza costante. Al più, il motore in CC si avvicina abbastanza a questa condizione.

Per ovviare a questo problema gli organi di regolazione cercano di approssimare per punti la caratteristica ideale generando una caratteristica artificiale variando con continuità le variabili di esercizio del motore.

Caratteristica di trazione artificiale

Nei motori endotermici la #Caratteristica di trazione ideale è ottenuta mediante l'utilizzo del cambio di velocità, il quale consente di modificare il rapporto di riduzione tra il motore e le ruote.

In figura, è riportato l'andamento di una caratteristica di trazione per un veicolo con cambio a 4 marce:

Schermata 2024-02-08 alle 11.14.33.png|650

Stabilità della caratteristica di trazione

I tratti decrescenti della caratteristica di coppia o di forza di trazione sono stabili.

Se c'è un aumento di velocità, alla fine della perturbazione il sistema torna alla precedente condizione di equilibrio autonomamente.