01 - Introduzione - VIT

01 - Introduzione - VIT

L'obiettivo di Veicoli e Impianti di Trasporto è di fornire le conoscenze teoriche di base relative sia all'architettura, la dinamica e la locomozione dei veicoli utilizzati nei sistemi di trasporto terrestri.

veicolo

Per veicolo si intende qualunque contenitore mobile in grado di trasportare passeggeri o merci (funzione commerciale).

La mobilità è garantita da un sistema di locomozione completamente o parzialmente a bordo (veicolo automotore) ovvero dalla possibilità di essere trainato da veicoli automotori.

Non tratteremo i veicoli per lo svolgimento di lavori di altra natura (veicoli speciali)

Il veicolo è un sistema costituito da diversi sottosistemi:

Si può avere:

Classificazione dei sistemi di trasporto

Classificazione per sostentazione

sostentazione

La sostentazione è la funzione che consente al veicolo di scambiare le forze con l'ambiente esterno.

È sostanzialmente di 3 tipi:

Sostentazione statica

sostentazione statica

Non è necessaria energia per garantire la sostentazione. Non è necessario moto relativo tra ambiente e veicolo.

Ad esempio veicoli terrestri, natanti, veicoli aerei a sostentazione aerostatica (dirigibile, mongolfiera...)

Sostentazione dinamica

sostentazione dinamica

La Sostentazione dinamica è quella realizzata attraverso un moto relativo tra veicolo e fluido ambiente con produzione di energia cinetica

Levitazione magnetica

sostentazione magnetica

Nella sostentazione magnetica la sostentazione è realizzata attraverso lo scambio di forze di natura elettromagnetica tra il veicolo e la pista.

Veicolo a levitazione magnetica: detti anche maglev.

La sapienza li studia nell'ambito del DITS: in un progetto europeo "Made 4 Rail"
vd. Nevomo.

Classificazione per locomozione

locomozione

La locomozione è la funzione che realizza il moto vincendo le forze che a esse si oppongono (resistenze al moto).

Si utilizza un propulsore che utilizza l'energia meccanica trasmessa dal motore che a sua volta ottiene da energia termica o elettrica.

Si avranno:

Classificazione per guida

guida

La guida è la funzione che consente al veicolo di seguire la traiettoria voluta.

Guida libera

La traiettoria è imposta dal conducente (es. automobile)

Ad esempio l'auto ha 2 gradi di libertà.

Guida vincolata

La traiettoria è imposta dall'infrastruttura (ferrovia).
Ha 1 solo grado di libertà

Classificazione per controllo di marcia

Controlla sia la locomozione che la guida.

Di 3 tipi:

Manuale

Unicamente affidato al conducente

Automatico

Conducente completamente assente

Semi-automatico

Treni: Sistemi di protezione:

I sistemi di protezione e controllo dei treni devono essere certificati come SIL4. Deve esserci probabilità di guasto minore di 109 per ora di funzionamento.

Impianti di trasporto

Gli Impianti di trasporto sono l'interfaccia fra il veicolo e le funzioni connesse con il suo uso

La ruota

Che la guida sia #Guida libera o #Guida vincolata, l'elemento essenziale a trasmettere gli sforzi di #sostentazione, #Classificazione per guida e locomozione è la ruota.

Cinematica della ruota indeformabile

In prima approssimazione si considera la ruota come un cerchio rigido di diametro D. Si trascurano quindi le deformazioni della ruota e della via (del terreno su cui poggia). Si suppone anche che la ruota percorra una traiettoria lungo una retta e che abbia un singolo punto di contatto col terreno.

01. Introduzione - VIT 2023-12-06 12.06.18.excalidraw.png

Rotazione intorno al centro O a velocità angolare ω e traslazione a velocità V

3 casi possibili:

Puro rotolamento

Ciascun punto P all'interno della ruota, ruota con velocità angolare ω e trasla nello spazio rispetto a O a velocità V=ωOP parallelamente alla via.

Il moto di ogni punto è quindi costituito da due moti:

VTOT=V+ωOP

che risulta nel diagramma triangolare a destra.

Schermata 2023-09-28 alle 17.33.43.png

I è il centro di istantanea rotazione e risulta fermo rispetto al suolo

Strisciamento retrogrado

È il caso in cui V<ωD2
In questo caso il punto I a velocità nulla risulta interno al cerchio.
Il punto di contatto invece risulta avere istantaneamente velocità contraria al moto (rispetto alla via) e pari a

ωD2V

Schermata 2023-09-28 alle 17.34.16.png

La ruota rotola più che avanzare
(slittamento)

Strisciamento diretto

In questo caso V>ωD2

Il centro di istantanea rotazione I è esterno al cerchio.
Il punto di contatto striscia rispetto alla via con velocità diretta come quella del moto della ruota e a velocità

VωD2

Schermata 2023-09-28 alle 17.34.41.png

il punto di contatto tra la ruota e il terreno ha una velocità relativa rispetto all'asfalto o al terreno positiva.
(pattinamento)

Scorrimento

Quantifica la ripartizione tra il moto di #Puro rotolamento e lo strisciamento

s=Spazio percorso in assenza di strisciamento - Spazio effettivo percorso in presenza di strisciamentoSpazio percorso in assenza di strisciamentos=2πnD2t2πnOIt2πnD2t=D2OID=12OID

Nell'ultimo caso, per evitare di avere valori negativi di s, si usa una formula leggermente diversa

s=Spazio effettivo percorso in presenza di strisciamento - Spazio percorso in assenza di strisciamentoSpazio effettivo percorso in presenza di strisciamentos=2πnOIt2πnD22πnOIt=OID2OI=1D2OI0s1

OI: Raggio effettivo di rotolamento
R: Raggio teorico di rotolamento

Lo scorrimento può essere anche espresso in termini percentuali:

s%=s100

Statica e dinamica della ruota deformabile elasticamente

Nella realtà, ruota e via sono costituiti da materiali deformabili in presenza di carichi esterni.
Sia ruota che via lavorano in campo elastico.

Per semplificare la modellazione del fenomeno, si può considerare la ruota deformabile poggiata su una superficie (la via) indeformabile. Il campo di pressione che ne risulta è mostrato nella figura sottostante. La pressione è proporzionale all'accorciamento di ciascuna fibra. Si avrà pertanto pressione massima al centro della sezione (segmento nel piano) AC. L'andamento è di tipo parabolico.

Schermata 2023-09-28 alle 17.36.21.png

Il totale della forza sarà dato da l'integrale doppio della superficie di contatto ruota-via

Q=p(x,y)dxdy

Per via della deformabilità, tra ruota e via si generano due tipi di resistenze:

Attrito volvente

Per mettere in moto la ruota occorrerà applicare un momento tale da scavallare il bordo della superficie di contatto (A o C). Questo fa sì che il campo delle pressioni si modifichi concentrandosi verso la direzione del moto e facendo sì che la reazione N sia spostata in avanti di una quantità u. Per mettere in rotazione la ruota occorrerà quindi applicare un momento

M=Qu

Schermata 2023-12-06 alle 15.38.18.png

Tale momento si può applicare in due modi:

F=N2uD

dove il termine costante 2uD prende il nome di #Coefficiente di attrito volvente e rappresenta la resistenza specifica che deve essere vinta per mettere in moto la ruota pesante deformata al contatto.

Aderenza

Se due corpi, A e B sono fermi tra loro, in assenza di slittamenti macroscopici, si può applicare una forza tangente alla superficie di contatto T tale che:

TφN

La massima forza che si può applicare è Taderenza

Taderenza=φN

e φ rappresenta il coefficiente di aderenza

Aderenza sulla ruota portante trainata

Si prenda in considerazione in un veicolo la ruota portante trainata. Su questa agisce una forza di traino F applicata nel centro O che induce quest'ultimo a spostarsi parallelamente alla forza e alla via. I punti di contatto ruota-via rimangono fermi tra loro. Si dice che ruota e via sono in #Aderenza.
Il fatto che i punti di contatto ruota-via rimangano fermi tra loro significa che, nel punto C si è generata una forza di attrito specifica t che equilibria la quota parte dF della forza di traino che si scarica su quel punto (sulla fibra OC).

Tale forza di attrito può crescere fino al valore massimo p(x,y)f0, essendo f0 il coefficiente di attrito di primo distacco al contatto ruota-via.

La generica fibra si inflette per consentire lo spostamento relativo che l'attrito di primo distacco impedisce tale inflessione provoca una forza tangenziale elastica t(x,y) (di taglio) al contatto. Questa va confrontata ed equilibrata con la forza tangenziale effettivamente disponibile:

t(x,y)p(x,y)f0

Finché tale condizione è rispettata, si ha solo deformazione elastica senza scorrimento.

Quando invece si verifica

t(x,y)>p(x,y)f0

la condizione di #Aderenza non è più rispettata e il punto di contatto striscia. Pertanto ci sarà attrito pari a

t=pfc

essendo fc il #coefficiente di attrito cinetico.

Schermata 2024-02-04 alle 11.49.33.png

Nella generica sezione longitudinale AC dell'area di contatto, ci sarà-

Si avrà quindi che, la forza totale tangenziale al contatto ruota-via presenta due contributi:

F=CDt(x,y)dxdy+DAfcp(x,y)dxdy

Essendo il carico totale dovuto alla distribuzione di pressione pari a Q:

Q=p(x,y)dxdy

In assenza di scorrimento, la massima forza tangenziale che può essere trasmessa è

Qf0=f0p(x,y)dxdy

Se invece tutte le fibre fossero in scorrimento si avrebbe come forza tangenziale

Qfc=fcp(x,y)dxdy

Nel caso in cui siano presenti sia la zona in aderenza che quella in strisciamento, la forza tangenziale F risultante deve necessariamente rispettare la condizione

fcQFf0Q

e quindi dividendo per Q

fcFQf0fcφf0

dove φ prende il nome di #Coefficiente di aderenza
La relazione si può anche scrivere, esplicitando le forze:

fcCDt(x,y)dxdy+DAfcp(x,y)dxdyp(x,y)dxdyf0

Quindi, il coefficiente di aderenza φ effettivamente impegnata può andare da 0 (nessuna forza richiesta) a un valore massimo (che non sarà necessariamente il valore limite relativo all'attrito di primo distacco ma un valore pratico inferiore che assicuri la stabilità del contatto)

Equilibrio della ruota portante e trainata

Schermata 2024-02-04 alle 17.49.02.png

Guardiamo adesso all'equilibrio delle forze e dei momenti sulla ruota portante e trainata.

{X:T=FY:Q=NMP:TD2=Nu+Jdωdt

Affinché la ruota rotoli, occorre vincere l'attrito a rotolamento (#Attrito volvente) ma anche che la forza di contatto sia inferiore a φQ.

T=F=2D(Nu+Jdωdt)φQ

Qualora questa condizione non fosse verificata, la ruota verrebbe trascinata con uno #Scorrimento crescente.
Pertanto al limite la ruota viene trascinata senza rotolare (pattinamento). Si avrebbe quindi raggio effettivo di rotolamento tendente all'infinito e la velocità angolare di rotazione tenderebbe ad annullarsi.

Equilibrio della ruota motrice

Schermata 2024-02-04 alle 17.55.50.png

Nel caso di una ruota motrice, al posto di una forza di trazione si ha una coppia motrice M. L'equilibrio in questo caso restituisce:

{X:RF=0Y:QN=0MP:MNuRD2Jdωdt=0

Anche in questo caso vogliamo sia verificata la condizione di aderenza, la quale limita la coppia motrice che può essere applicata.

F=R=2D(MNuJdωdt)φQ

per cui

MφQD2+Nu+Jdωdt

Qualora questa condizione non venisse verificata, la ruota accelererà angolarmente (aumenta ω) senza però che cresca la sua velocità lineare. Al limite, la ruota rimarrà ferma nello stesso posto girando su se stessa (ruota che slitta).

Equilibrio della ruota frenata

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❗❗❗ COMPLETARE ❗❗❗
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Attrito radente

Sono dati due corpi in contatto tra loro in un punto M, in moto relativo a velocità di strisciamento V. L'accoppiamento tra i due corpi è dovuto a una forza normale alle superfici di contatto, N. Ad essa corrisponderà una forza T tangente alle superfici in M e verso opposto alla velocità relativa di strisciamento, pari a:

T=fN

dove f è il coefficiente di attrito.

Coefficienti di aderenza e attrito in funzione alla velocità

In ferrovia, il #Coefficiente di aderenza presenta, a velocità nulla, valori pari a φ=0.25÷0.35 a seconda dello stato delle superfici di contatto.
Tale valore decresce al crescere della velocità.
L'andamento del coefficiente di aderenza in funzione della velocità è descritto dalla #Legge di Müller

Legge di Müller
legge di muller

φ(V)=φ(0)1+0.01V

Schermata 2024-02-04 alle 18.07.28.png

Area di contatto ruota-rotaia

La superficie di contatto tra ruota ferroviaria e rotaia è relativamente limitata. È infatti nell'ordine dei mm2. Varia a seconda del peso, ma in genereale assume valori 200÷300mm2 per carichi di 5÷10tonruota.