06. Teoria Elementare della domanda e dell'offerta

6. Teoria Elementare della domanda e dell'offerta

Dobbiamo capire come commisuriamo (dimensioniamo) un sistema di trasporto alla domanda. Svolgere le funzioni che sono necessarie.
La domanda nel nostro caso è la richiesta di mobilità. L'offerta sono i servizi di trasporto che mettiamo a disposizione.

Domanda soddisfatta: la domanda è soddisfatta dal servizio che è messo a disposizione.

Beni: computer, maglietta...
Servizi: il trasporto è un servizio; istruzione...

Domanda

Funzione di Domanda

domanda di trasporto

Insieme delle necessità di mobilità di tutti gli utenti.

Esigenza di mobilità.

Le scelte sono individuali. Da ingegneri dei trasporti interessa la visione di insieme.
Funzione di domanda di un servizio n da parte di utenti razionali
In realtà gli utenti sono irrazionali, per 2 motivi:

Si fa quindi un macro-modello pseudo-razionale, e si mettono dentro tutti quelli che dovrebbero essere i fattori che influenzano. Viene lasciato inoltre un fattore di residuo aleatorio.

funzione individuale di domanda

qn=f(pn,p1,...,pn1,p1s,...,pks,p1c,...,phc,R,G)
dove:

  • qn= domanda del servizio n
  • pn= prezzo di n - il costo economico + una generalizzazione che tiene conto anche di altri parametri non monetari: tempo, mancanza di comfort
  • p1,...,pn1= prezzi di altri beni o servizi
    • C'è un ipotesi dietro per cui l'utente non spende tutte le sue risorse nei trasporti. Le spende anche per soddisfare altre esigenze, spesso più importanti: beni primari
  • p1s,...,pks= prezzi di servizi succedanei (surrogati)
    • Il costo degli altri servizi che soddisfano la stessa domanda
  • p1c,...,phc= prezzi di beni/servizi complementari
  • R= reddito dell'utente
  • G= gusti o preferenze dell'utente

Per utente razionale si intende quello che massimizza la propria soddisfazione. Sotto questa condizione, si può affermare che la domanda di un servizio (qn) decresca all'aumentare del suo prezzo (pn).

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osservazione

Per beni con prezzi elevati (beni di lusso ad esempio) la relazione potrebbe essere opposta. In questo caso infatti l'ostentazione rappresenta uno status nella gerarchia sociale.

Domanda di n in funzione del prezzo di servizi succedanei

Nel grafico viene mostrato come l'aumento della domanda del servizio n può essere causata da un aumento dei prezzi dei servizi succedanei

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Domanda di n in funzione del prezzo di beni/servizi complementari

Un aumento dei prezzi dei servizi complementare porta a una diminuzione della domanda del servizio n. Viceversa, alla diminuzione del prezzo dei servizi complementari segue un aumento della domanda di n.

Schermata 2023-10-27 alle 19.09.01.png|500

Domanda di n in funzione del prezzo di altri beni/servizi

All'aumentare dei prezzi di altri beni/servizi (in particolare di quelli primari, o considerati di maggiore priorità rispetto ad n), la domanda tende a diminuire.

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Domanda del servizio in funzione del reddito dell'utente

Schermata 2023-10-27 alle 19.10.50.png|500

Il numero di spostamenti dipende dal tipo di spostamenti. Ci sono degli spostamenti che si fanno comunque in numero limitato. (es. per andare a lavoro faccio gli stessi spostamenti, al di la di quanto guadagno)

Domanda del servizio n in funzione di gusti o preferenze dell'utente

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I diagrammi sopra intendono semplicemente mostrare che il gusto degli utenti non presenta alcuna relazione ed è quindi estremamente complicato da modellare.

Domanda di trasporto aggregata

A noi interessa la #Domanda aggregata, risultante di tutte le domande individuali.

La curva tende a spostarsi, traslando da una parte o dall'altra a seconda che i vari fattori di cui è funzione la #Funzione di Domanda portino quest'ultima ad aumentare o diminuire.

Traslazione in positivo della curva di domanda

Schermata 2023-10-27 alle 19.18.00.png

Traslazione in positivo della curva di #Domanda di trasporto aggregata dovuto ad esempio a:

Traslazione in negativo della curva di domadna

Schermata 2023-10-27 alle 19.19.04.png

Traslazione in negativo della curva di #Domanda di trasporto aggregata dovuto ad esempio a:

Elasticità della domanda

da [wikipedia](https://it.wikipedia.org/wiki/elasticit%c3%a0_della_domanda)

In microeconomia, con il concetto di elasticità della domanda rispetto al prezzo di mercato –definibile come la "reattività" o "sensibilità" della quantità domandata di un bene in seguito ad una variazione del prezzo di tale bene – si indica quella misura che mette in relazione la variazione percentuale della quantità domandata con la variazione percentuale del prezzo, data una certa funzione di domanda a parità di altre condizioni come beni correlati, reddito, preferenze del consumatore.

elasticità della domanda

Rapporto fra variazioni percentuali di quantità di domanda e prezzo.

εp=ΔqqΔpp=ΔqΔppq
e al limite
εd=dqdppq

Elasticità: Quanto varia la domanda per una variazione di prezzo?
Si noti che l'elasticità dipende sia dalla derivata della funzione domanda in funzione del prezzo (q(p)) che dal rapporto proprio tra il prezzo e la domanda. Quest'ultimo è un'indicazione di dove ci si trovi sulla curva pq.

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Nel caso sottostante si mostra una curva in cui la derivata rimane costante, ma il rapporto varia da 0 a . Così anche l'elasticità varierà:

0ε

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Se si raffigura invece un'iperbole equilatera, si può trovare che l'elasticità è costante, infatti:

εd=dqdppq

dove

q=kppq=k

Per cui:

ε=(kp2)pq==kp2pq==kpq=kk=1

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Se si guardano 2 curve secanti, nel punto di intersezione, avrà elasticità maggiore quella con pendenza maggiore:

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Per curve parallele invece, a parità di prezzo avrà elasticità maggiore quella a domanda minore:

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Si ha elasticità nulla nel caso in cui la domanda rimanga costante nonostante le variazioni di prezzo (domanda insensibile al prezzo):

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Si ha elasticità infinita nel caso in cui a prezzo costante la domanda può variare liberamente (domanda totalmente sensibile al prezzo)

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Domanda elastica o rigida

Domanda elastica

Si parla di domanda elastica quando si ha #Elasticità della domanda in modulo maggiore di 1

|εd|>1

Significa che la domanda varia molto anche per piccole variazioni di prezzo.
È caratteristica dei beni o servizi voluttuari come possono essere i servizi legati al turismo.

Domanda anelastica o rigida

Si parla di domanda rigida quando si ha #Elasticità della domanda in modulo minore di 1

|εd|<1

Significa che la domanda varia poco nonostante variazioni di prezzo anche accentuate.
È caratteristica dei beni di prima necessità: la gente ha comunque bisogno di mangiare quindi un aumento del prezzo del pane non porta a una diminuzione della domanda.

Elasticità incrociata della domanda

Talvolta è utile sfruttare l'elastictà incrociata della domanda.
Data la domanda di q e il prezzo di un altro servizio p si calcola l'elasticità incrociata come

εip=ΔqqΔpp=ΔqΔppq

Offerta

Funzione di offerta

La quantità Sn offerta di un bene di consumo o di un servizio n è rappresentata da:

Sn=f(...)

dove:

Offerta di n in funzione del prezzo del servizio n

All'aumentare del prezzo del servizio, il produttore è disposto a fornire più prodotti o servizi.
L'#Offerta aumenta all'aumentare del prezzo

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Offerta di n in funzione del prezzo degli altri beni/servizi

Al diminuire del prezzo dei beni/servizi (tipo i beni di prima necessità) il produttore è disposto ad aumentare l'#Offerta del proprio servizio.

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Offerta di n in funzione del prezzo dei suoi fattori produttivi

Al diminuire del prezzo della materia prima o del lavoro... il produttore è disposto ad aumentare l'#Offerta.

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Anche qui si definisce l'#Elasticità dell'offerta:

Prezzo di equilibrio

Si definisce quindi il prezzo di equilibrio come il prezzo in cui corrispondono la #Domanda (qn) e l'#Offerta (Sn).

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Aumentando ad esempio il reddito delle persone, aumenta la curva di domanda, quindi l'intersezione tra la curva di domanda e offerta avviene a un prezzo più alto. L'utente è disposto a pagare un prezzo più alto.

Ricavo: prezzo x quantità.

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Se invece spostiamo la curva di offerta, portandola per esempio in basso per via di una riduzione dei costi di produzione, abbiamo la situazione seguente: La stessa offerta la troviamo a un prezzo più basso. Di conseguenza si sposta anche il prezzo di equilibrio.
Ricavo:

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Elasticità dell'offerta

Come nel caso dell'#Elasticità della domanda si può definire l'elasticità dell'offerta come rapporto tra le variazioni percentuali di #Offerta sulle variazioni percentuali di prezzo.

εo=dSdpps

Funzione di produzione

produzione

Processo sociale di trasformazione della natura per renderla adatta ai bisogni dell'uomo.

Esclude:

  • Trasformazione individuale per fini propri (preparazione di un pasto in famiglia)

Include:

  • Produzione individuale di beni destinati al consumo.

Tale trasformazione richiede un processo produttivo, quindi, un atto individuale dell'uomo, il lavoro (es. artigiano), e l'instaurazione tra i membri della società di rapporti di produzione.

Obiettivi primari: sopravvivenza e riproduzione

PROCESSO:
Lavoro - Atto individuale dell'uomo (artigiano)
Instaurazione di rapporti tra membri della società (produzione industriale) - c'è organizzazione nell'attività.

Variabili da definire

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Valore d'uso: L'importanza di un mezzo di produzione per la sua utilizzazione.
(non è il prezzo. Il prezzo è un modo per quantificare il valore d'uso).

Il mezzo di produzione può esaurirsi in un solo ciclo o in più cicli.

esempio

Nel ciclo produttivo di un prodotto, alcuni mezzi si esauriscono in un unico ciclo come il carburante. Il carburante usato non viene recuperato.
Altri mezzi di produzione invece si esauriscono in più cicli: un macchinario può essere usato molte volte prima di essere sostituito.

Ottimo produttivo

Potenzialità tecnica
potenzialità tecnica

La potenzialità tecnica è il valore massimo del flusso di prodotti di un certo processo produttivo di un'azienda, di un'industria o della collettività.

Rappresenta quanto al massimo posso produrre con quei determinati fattori di produzione e del lavoro.

Può essere un'azienda che produce qualcosa. Oppure può essere la collettività che produce per se stessa (i beni pubblici).

La funzione di produzione è la combinazione di fattori di produzione materiali e categorie di lavoro.
Semplificando:

q=q(l1,...,lp,x1,...,xn)

dove:

Ottimo di Pareto
wikipedia - ottimo di pareto

Si ha ottimo paretiano (detto anche efficienza allocativa) quando non è possibile alcuna riorganizzazione della produzione che migliori le condizioni di almeno una persona senza diminuire quelle degli altri. In tale situazione, l'utilità di una persona può essere aumentata soltanto da una diminuzione dell'utilità di qualcun altro; vale a dire che nessuna persona può migliorare la propria condizione senza che qualcun altro peggiori la sua. Questa situazione di ottimo globale si verifica con molteplici possibili allocazioni delle risorse, non necessariamente e non sempre con l'80-20, ma è comunemente nota come "legge dell'80/20" o principio di Pareto.

ottimo di pareto

L'ottimo di Pareto consiste nell'ottimizzare tutti i parametri del sistema in modo che, il miglioramento di anche uno solo di questi parametri, porta al peggioramento degli altri.
Nel caso specifico significa quindi

  • Massimizzare la funzione di produzione
  • Minimizzare il lavoro
  • Minimizzare i fattori di produzione
    L'ottimo di Pareto è quindi l'iper-superficie (frontiera) luogo dei valori massimi di q e minimi di ogni xi o li.

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Per semplificare immaginiamo un'unica categoria di lavoro l=L costante, e la produzione legata solo a questa categoria di lavoro e a un'unico fattore di produzione x (questo invece variabile).
Avremo la funzione:

qL(x)

In figura è rappresentato l'andamento della funzione così definita.
Si osserva che nel tratto continuo, sono rispettate le condizioni dell'ottimo di Pareto.
Infatti il flusso di produzione è crescente. Nel tratto tratteggiato invece il flusso di produzione è decrescente e pertanto non è più rispettata la condizione dell'Ottimo di Pareto.

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Può anche verificarsi il caso in cui l'andamento della qL(x) è più irregolare. Come prima si vuole comunque restare nelle fasce in cui il flusso di produzione è crescente.

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I range di dimensionamento della produzione devono stare all'interno delle fasce crescenti.

Costi di produzione nel breve e lungo periodo

Teoria dell'impresa: L'obiettivo da perseguire è la produzione di una data quantità di prodotto q con il minimo costo S.

Definiti

Siano

{qK=q(x1,...,xn)S=p1x1+...+pnxnh1(x1,...,xn)=0hn1(x1,...,xn)=0

Il sistema può ridursi alla sola equazione

S(K,q)=K+C(K,q)

Fattori fissi e variabili

Fattori fissi

Sono [#Fattori di produzione] e categorie di [#lavoro] indipendenti dalle quantità prodotte

Fattori variabili

Sono [#Fattori di produzione] e categorie di [#lavoro] dipendenti dalle quantità prodotte

Si tratta di un periodo funzionale. Se siamo in grado di cambiare le dimensioni dell'azienda oppure no.
Il breve periodo è quello in cui esistono costi fissi.
Cambiare le dimensioni dell'azienda è possibile

Funzione di produzione

qk=qk(x1,...,xn)

Funzione di costo (i prezzi di ciò che mi serve per la quantità di ciascun pezzo):

S=p1x1+...+pnxn+K

In più c'è un costo K che non dipende dalla produzione (es. gli investimenti).
C'è una relazione tra le xi. Se vario un componente, devo modificare e riadattare anche tutti gli altri. Si parla allora di sentiero di espansione

hj(x1,...,xn)=0(j=1,2,...,n1)

Ci sono in tutto n+1 equazioni: q,S,hj
Ci sono in tutto n+2 variabili: S,q,xi

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❗❗❗ COMPLETARE ❗❗❗
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Costo fisso e variabile

La variabilità sta nel fatto che i costi dipendano o meno dalla produzione.

Costo fisso

I costi sono indipendenti dalla produzione
Esistono soltanto nel breve periodo

Costo variabile

Costi nel breve periodo

Costo medio fisso (CMF)

costo fisso per unità prodotta

CMF=kq

Costo medio variabile (CMV)

Costi variabili (C(q)) per unità prodotta

CMV=C(q)q

Costo medio Totale (CMT)

CMT=CMF+CMV

Costo marginale (CM)

Il costo (S(q)) per produrre un'unità in più (dq) di ciò che sto producendo.
Dipende da come sono organizzato e da quanto sto producendo già.

CM=dS(q)dq=d(C(q)+k)dq=dC(q)dq=

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MONOPOLIO - Unico produttore per lo stesso servizio/bene
LIBERO MERCATO - Infiniti produttori tutti di dimensione talmente piccolo da non poter influenzare il prezzo. Nel libero mercato il prezzo non è controllabile dai produttori. Anche gli utenti/consumatori sono infiniti e perfettamente influenzati su tutte le opzioni a loro disposizione.

Costi nel lungo periodo

La somma dei brevi periodi.
ogni curva rappresenta un'aziende di dimensioni diverse (o la stessa in fasi diverse della sua "vita").
La curva in grassetto è inviluppo delle curve di breve periodo. Ha un minimo. Oltre un certo valore, il costo torna ad aumentare. Fino a quel punto, se aumento la produzione, riduco i costi: Economia di scala. Oltre quel punto si va verso economia di scala decrescente (o congestione o gigantismo o diseconomia di scala) e i costi tornano ad aumentare.
La dimensione ottima dell'impianto è nel minimo della curva in grassetto.

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Equilibri di mercato: concorrenza e monopolio

Nella Teoria dell'impresa, si perseguono 2 obiettivi:

Libera concorrenza

libera concorrenza

La condizione di mercato viene definita di libera concorrenza, e si parlerà quindi di libero mercato, nel caso ideale che vi siano infiniti produttori e consumatori (ognuno piccolo rispetto al mercato, e completamente informato su tutte le opzioni) per cui il prezzo del prodotto è stabilito da numerossissime contrattazioni. Pertanto è impossibile per il singolo produttore apportare variazioni di prezzo.

Quindi abbiamo

  • Infiniti produttori piccoli
  • Infiniti consumatori piccoli
  • Prodotti omogenei
  • Consumatori perfettamente informati riguardo i prezzi
  • Totale indipendenza dei venditori
  • Completa libertà di entrata e uscita dal mercato

In queste condizioni la curva di domanda è costante e così il prezzo (p):

p(q)=p=Costante

Nell'ipotesi di massimizzare il profitto o del minimizzare al perdita, si ha che

R(q)S(q)=max R(q)=p(q)q

Quindi voglio massimizzare

R(q)S(q)=p(q)qS(q)=pqS(q)=max

Per massimizzare devo trovare la derivata uguale a 0:

d(R(q)S(q))dq=!0d(pqS(q))dq=0qdpdq=0(Cost)+pdqdq=1dS(q)dq=0p=dS(q)dq

Per quanto in precedenza, dS(q)dq è il #Costo marginale (CM). Quindi:

p=dS(q)dq=dC(q)dq=CM

Quindi, per massimizzare il profitto, o minimizzare la perdita, il prezzo risulterà uguale al Costo Marginale.

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A parità di CMT e CM al variare del prezzo, si avranno quindi 3 condizioni possibili:

Monopolio

monopolio

La condizione di mercato è detta di monopolio perfetto quando siano presenti nel mercato:

  • Infiniti consumatori
  • Un singolo produttore

In queste condizioni il prezzo non è più costante.
Si ha sempre la volontà di massimizzare il profitto o minimizzare le perdite:

R(q)S(q)=max d(R(q)S(q))dq=!0dR(q)dqdS(q)dq=!0dR(q)dqdC(q)dq=!0

e quindi

dR(q)dq=dC(q)dq

Il ricavo sarà dato da:

R(q)=p(q)q

In questo caso il prezzo non è costante, quindi sarà

dR(q)dq=qdp(q)dq+p(q)

e quindi

qdp(q)dq+p(q)=dC(q)dq=CM

essendo dC(q)dq il #Costo marginale (CM).

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Il punto di equilibrio in monopolio sta in E.
Se il monopolista aumenta il prezzo può arrivare al massimo fino a B, oltre non c'è più domanda.
Non è detto che il monopolista guadagni di più del produttore del libero mercato.