04. Diagramma Elementare del Moto e Prestazioni del Veicolo Isolato

Altri libri di riferimento:

Diagramma Elementare del Moto

Forze sul veicolo in movimento

Fasi di sosta

Si hanno quando

{v=0TR=0

Fasi di movimento

Schermata 2024-02-08 alle 10.53.29.png

Si hanno quando

v0

Possono quindi verificarsi 4 casi:

{TR=0v=costTR<0vTR>0vR>0,T=0Deriva

L'obiettivo è quello di risolvere l'equazione generale del moto:

T(v)R(v)R(s)=mea=medvdt

dove:

me=mtara(1+δ)+mcaricom(1+δ)
  • Perché dalla slide 92 non c'è più R(s) ma poi ricompare nella 96??
    • Formule prese da fonti diverse con diverse approx. Dovrebbe esserci semrpe.
  • Nella slide 96, la trazione e la resistenza sono calcolate in vm? Se no, come posso levarle dall'integrale?????????
    • Esatto

Soluzione dell'equazione generale del moto

Per conoscere il moto di un veicolo dobbiamo risolvere l'equazione generale del moto. Per farlo la riscriviamo nella forma:

T(v)R(v)R(s)me=dvdt

che si può risolvere per separazione di variabili:

dt=medvT(v)R(v)R(s)

Questa andrebbe quindi integrata analiticamente restituendoci la funzione v(t).
In realtà è di nostro interesse conoscere la funzione s(t) quindi, tenendo a mente la relazione

vdt=dsdt=dsv

possiamo riscrivere

ds=mevdvT(v)R(v)R(s)

Poiché però le resistenze e la trazione dipendono dalla velocità e di solito non conosciamo analiticamente questa dipendenza, dovremo fare uso di alcuni metodi numerici per risolvere l'equazione non analiticamente ma sfruttando metodi di risoluzione alle differenze finite.
Potremmo principalmente adoperare 3 metodi distinti:

È infatti noto il diagramma TR su V:

Caratteristica meccanica e resistenza al moto - 04. Diagramma Elementare del Moto e Prestazioni del Veicolo Isolato 2023-10-22 19.46.55.excalidraw.png

Metodo Δv

Consiste nel partire da intervalli finiti di velocità.
Si scelgono Δv abbastanza piccoli in modo che tra vi e vf non vi siano variazioni troppo marcate della grandezza T(v)R(v).
Si hanno quindi le seguenti grandezze:

{vivf=vi+Δvvm=vi+12Δv

Possiamo quindi ricavare il valore medio dell'accelerazione nell'intervallo

ΔvΔt=am=T(vm)R(vm)R(sm)m(1+δ)

Una volta ricavata la am si può facilmente trovare l'intervallo di tempo corrispondente:

Δt=Δv3.6am

dove il fattore 3.6 è aggiunto per convertire da ore a secondi (Essendo la velocità espressa in kmh)
Si ricava quindi anche lo spazio percorso nell'intervallo di tempo considerato:

Δs=vmΔt3.6
attenzione

Facendo questa operazione si sta considerando la velocità costante e pari a vm in ogni intervallo.

Siccome ho già supposto che l'accelerazione sia costante quando ho calcolato l'intervallo di tempo, posso pensare di trovare l'intervallo spaziale in un modo alternativo per ridurre gli errori commessi.
A partire dall'equazione generale del moto posso scrivere
Δs=meT(vm)R(vm)R(sm)vivfΔvΔs=meT(vm)R(vm)R(sm)vf2vi223.62

Il procedimento si ripete andando via via avanti nel moto. Nel farlo, dobbiamo confrontare i risultati con il percorso che si suppone noto. Se un intervallo finisse per scavallare punti di rilievo (come cambio di pendenze, curve...) occorrerebbe ridurre gli intervalli in modo da ovviare a questo problema.

Metodo Δs

Per ovviare al fatto che nel #Metodo $ Delta v$ occorra ricalibrare gli intervalli in modo da evitare le variazioni di condizioni che si verificano lungo il tracciato, posso pensare di risolvere l'equazione generale del moto a partire proprio dai Δs.

{sisf=si+Δs

Comincio con il trovare l'accelerazione iniziale da:

ai=T(vi)R(vi)m(1+δ)

È evidente che il metodo non è applicabile se parto con velocità iniziale nulla!!
otterrei infatti:

Δt(1)=3.6Δsvi

che non posso calcolare se vi=0.

Metodo Δt

Rappresentazione del moto del veicolo isolato

Schermata 2023-10-22 alle 20.15.43.png